Taccuini
Taccuini
Narcisismo e guerre: perché certe personalità spingono più facilmente verso il conflitto
0:00
-5:31

Narcisismo e guerre: perché certe personalità spingono più facilmente verso il conflitto

Un nuovo studio rivela come diverse sfumature del narcisismo influenzino le opinioni su guerra e pace, svelando legami sorprendenti tra personalità, valori e atteggiamenti verso il conflitto.

Immagina di chiedere a una persona se sarebbe pronta a sostenere una guerra, o se preferirebbe piuttosto manifestare per la pace. A prima vista penseresti: dipenderà dal contesto, dalla politica, magari dalla religione. Ma c’è un fattore più nascosto che influenza queste scelte: il tipo di narcisismo.

Un recente studio condotto in Polonia, su un campione di quasi 800 adulti, ha cercato proprio di capire come diverse forme di narcisismo influenzano i nostri atteggiamenti e le nostre intenzioni verso guerra e pace. E i risultati sono sorprendenti.



Non tutti i narcisisti sono uguali

Prima di tutto, sgombriamo il campo da un equivoco: il narcisismo non è un monolite. La ricerca guidata da Magdalena Żemojtel-Piotrowska dal titolo "Falcons or pigeons? Grandiose narcissism, personal values, and attitudes towards war and peace" lo dividono in diverse sfumature, e non tutte portano a vedere la guerra con lo stesso entusiasmo.

  • C’è il narcisismo di ammirazione, quello che spinge a cercare status e gloria, farsi notare e sentirsi speciali.

  • Poi c’è il narcisismo di rivalità, più oscuro e aggressivo, che vede gli altri come minacce da battere e ridicolizzare.

  • Esiste anche la santità, dove ci si sente persone eccezionalmente morali e buone.

  • E infine c’è l’eroismo, cioè il vedersi come protettori indispensabili del proprio gruppo, veri e propri salvatori.



Falchi o piccioni?

Nel loro studio, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti quanto fossero d’accordo con frasi che esprimevano simpatia per la guerra (come l’idea che difendere la patria con le armi sia un dovere) o per la pace (come il partecipare a manifestazioni pacifiste). Hanno poi misurato i loro valori personali, come l’importanza data al successo personale o al benessere degli altri.

Ecco cosa hanno scoperto:

  • Chi mostra ammirazione è più propenso a vedere nella guerra un’occasione per esaltare se stesso, ottenere riconoscimento, dimostrare la propria unicità. Al tempo stesso è meno entusiasta di iniziative pacifiche.

  • Chi ha tratti forti di rivalità è quello che più facilmente accetta la guerra e respinge la pace. Per queste persone il mondo è una giungla competitiva, dove farsi rispettare conta più di tutto, anche a costo di conflitti.

  • Il tratto di eroismo porta invece a una posizione ambivalente: da un lato aumenta la disponibilità ad accettare la guerra, dall’altro non esclude un coinvolgimento in iniziative pacifiche. Chi si sente “eroe” pensa soprattutto a proteggere il gruppo, con qualsiasi mezzo.

  • Infine, chi mostra alta santicità si considera una persona profondamente buona e morale. E infatti tende ad avere meno simpatia per la guerra e più entusiasmo per la pace, partecipando anche a comportamenti concreti in favore della convivenza pacifica.


Condividi


Tutto si gioca sui valori

Ma perché questi diversi tipi di narcisismo portano a vedere la guerra o la pace in modo tanto diverso? La chiave sta nei valori.

  • Chi punta tutto sull’auto-esaltazione — sul successo, il potere, l’affermazione del proprio ego — finisce più facilmente per giustificare la guerra.

  • Al contrario, chi dà importanza all’auto-trascendenza (cioè preoccuparsi del bene degli altri), all’apertura al cambiamento e alla conservazione di tradizioni e ordine sociale, è più incline a preferire la pace.

In pratica, il narcisista competitivo e dominatore tende a minimizzare l’importanza del benessere altrui e a vedere il conflitto come un male necessario per emergere. Chi invece si vede come profondamente morale, o chi attribuisce valore alle relazioni e alla comunità, guarda con più favore alla pace.


Fonte: https://doi.org/10.1016/j.paid.2025.113183


Perché ci interessa saperlo?

Perché le nostre idee su guerra e pace non sono solo il frutto di dibattiti politici o notizie che leggiamo sui giornali. Hanno radici profonde nella personalità e nei valori che ci guidano ogni giorno. E soprattutto, ci dicono che non tutti i narcisisti sono uguali: alcuni cercano il riflettore e non temono la guerra per salire sul palco della storia; altri si vedono custodi del bene e preferiscono di gran lunga la strada della convivenza.

Un avvertimento però: questo studio è stato fatto in un momento particolare (nel pieno dell’escalation del conflitto russo-ucraino) e in un solo paese. Potrebbe essere che in altri contesti culturali o in periodi più tranquilli i risultati cambino. Ma resta un messaggio forte: il modo in cui vediamo noi stessi, e quanto contiamo solo noi rispetto agli altri, plasma anche il modo in cui guardiamo i grandi conflitti del mondo.

Discussione su questo episodio

Avatar di User